Articoli

10 Ottobre 2013

Stipendi inferiori al PIL pro capite per molti insegnanti europei

Con un solo giorno di anticipo sulla giornata mondiale di celebrazione degli insegnanti, la rete Eurydice pubblica un nuovo rapporto dedicato alla professionalità docente.

di Simona Baggiani

Il rapporto Teachers’ and School Heads’ Salaries and Allowances in Europe, 2012/13, segue di pochi mesi l’indagine più approfondita della rete Eurydice sulla professione docente, Cifre chiave sugli insegnanti e i capi di istituto in Europa, mettendo a confronto gli stipendi degli insegnanti, i diversi livelli di responsabilità nella loro definizione, la progressione salariale in funzione dell’esperienza professionale, le indennità e le remunerazioni integrative.

Se da una parte il World Teachers’ Day, istituito dall’Unesco nel 1994 e celebrato il 5 ottobre di ogni anno in oltre 100 paesi, ha l’obiettivo di promuovere il ruolo cruciale dei docenti nell’educazione delle nuove generazioni, dall’altra, questo rapporto conferma come ancora la maggioranza degli insegnanti europei percepiscano stipendi al di sotto del PIL pro capite del rispettivo paese, sottolineando pertanto la necessità, in molti paesi, di politiche che ne valorizzino – anche attraverso adeguate remunerazioni – la professionalità e ne accrescano la motivazione.

 

Figura 1: Stipendi annui lordi minimi e massimi stabiliti per legge degli insegnanti in relazione al PIL pro capite, 2012/2013

 

Microsoft PowerPoint - insegnanti_UE_2013 [modalità compatibilit

 

Negli ultimi anni, la gamma di competenze richieste al docente si è notevolmente ampliata: oltre alla tradizionale responsabilità di trasmissione di conoscenze, gli insegnanti devono far fronte ad altri numerosi compiti, come, per esempio, integrare nella pratica didattica le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, lavorare in gruppo, accogliere, sostenere e integrare alunni con bisogni educativi speciali, collaborare nella gestione scolastica, ecc. Nel contempo, il mondo dell’istruzione è sempre più in competizione con il mondo del lavoro per riuscire a reclutare i migliori giovani laureati. Gli stipendi e le condizioni di lavoro degli insegnanti dovrebbero pertanto essere competitivi in modo da garantire che un numero sufficiente di giovani qualificati siano attratti dalla professione.

In particolare, dall’indagine emerge che nella maggioranza degli stati membri gli stipendi degli insegnanti in termini di potere d’acquisto sono aumentati dal 2000 al 2009 per poi subire, negli ultimi anni, un brusco arresto, se non addirittura un arretramento, a causa della diffusa crisi economica. Circa la metà dei paesi europei sono stati, infatti, obbligati a tagliare o a congelare gli stipendi dei pubblici dipendenti. In Italia, Portogallo, Slovacchia e Regno Unito, gli stipendi minimi stabiliti per legge a prezzi costanti (cioè in termini reali) sono, nel 2013, inferiori a quelli del 2009 di una percentuale compresa tra il 6 e l’11%. In Irlanda, Ungheria e Slovenia il decremento è stato tra l’11 e il 18%. Il calo più significativo degli stipendi degli insegnanti si è verificato in Grecia (-40%).

Tuttavia, gli incrementi salariali applicati tra il 2000 e il 2009, hanno consentito agli insegnanti di molti paesi, fatta eccezione per la Grecia, di mantenere, nel 2013, il loro potere d’acquisto a livelli simili a quelli del 2000. E’ il caso anche dell’Italia, insieme a Belgio (Comunità francese), Francia, Danimarca, Spagna, Austria, Portogallo, Slovenia, Finlandia, Svezia e Regno Unito (Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord). Gli insegnanti di alcuni paesi hanno, invece, aumentato il loro potere d’acquisto: Bulgaria, Estonia, Ungheria, Romania, Estonia, Lettonia tra il 40 e il 70%, Repubblica Ceca, Slovacchia, Turchia addirittura fino al 90%; tuttavia, nel 2000, partivano da livelli assai più bassi della maggioranza degli altri stati europei.

Infine, il rapporto analizza anche le voci che vanno ad integrare lo stipendio minimo lordo di base, ossia le indennità salariali e le remunerazioni aggiuntive, aumentandolo, in certi casi, anche in maniera considerevole. Meno di un terzo dei paesi presi in esame offre queste integrazioni per tutti o quasi i seguenti criteri: ulteriori qualifiche formali, ulteriori qualifiche legate allo sviluppo professionale continuo, valutazione positiva del lavoro degli insegnanti o dei risultati degli studenti, responsabilità aggiuntive, posizione geografica, insegnamento ad alunni con bisogni educativi speciali o in condizioni difficili, partecipazione ad attività extracurricolari e ore di lavoro straordinarie. Più comunemente vengono attribuite indennità integrative allo stipendio per responsabilità aggiuntive e per ore di lavoro straordinario; mentre solo la metà dei paesi le assegna sulla base delle qualifiche ottenute mediante la formazione continua e del giudizio positivo per il lavoro svolto o per i buoni risultati degli studenti.

 

Figura 2: Indennità stipendiali e remunerazioni aggiuntive degli insegnanti delle scuole pubbliche e livelli decisionali

Microsoft PowerPoint - insegnanti_UE_2013 [modalità compatibilit

Per consultare Teachers’ and School Heads’ Salaries and Allowances in Europe, 2012/13


Tag: Finanziamenti, Personale dell'istruzione