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28 Febbraio 2019

Cittadini attivi e socialmente responsabili attraverso l’educazione alla cittadinanza

‘L’educazione alla cittadinanza è una disciplina che promuove la convivenza armoniosa e che favorisce lo sviluppo mutualmente proficuo delle persone e delle comunità in cui queste stesse vivono. Nelle società democratiche, essa aiuta gli studenti a diventare cittadini attivi, informati e responsabili, desiderosi e capaci di assumersi responsabilità per loro stessi e le loro comunità a livello nazionale, europeo e internazionale.’

di Erica Cimò

‘L’educazione alla cittadinanza è una disciplina che promuove la convivenza armoniosa […]’. Questa definizione, citata nel rapporto della rete Eurydice Citizenship Education at School in Europe, pubblicato nel 2017, viene largamente utilizzata nelle società democratiche moderne per descrivere l’educazione alla cittadinanza ed è utile per comprendere quanta importanza abbiano, in Europa, sistemi educativi capaci di favorire e migliorare l’insegnamento di tale disciplina.

La promozione dell’educazione alla cittadinanza nelle scuole rappresenta un obiettivo di lunga data per la cooperazione europea del settore dell’istruzione. Basti pensare che le ‘competenze civiche e sociali’ sono state tra le otto competenze chiave, identificate nel 2006 dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell’Unione europea e considerate essenziali per i cittadini. Inoltre, la promozione dell’equità, della coesione sociale e della cittadinanza attiva attraverso l’istruzione scolastica costituisce uno dei principali obiettivi del Quadro di riferimento strategico per la cooperazione europea nel settore dell’istruzione e della formazione (ET2020).

Negli ultimi anni, proprio l’istruzione e la formazione si sono dimostrate validi alleati nel contrastare problemi quali quelli socio-economici, quelli legati all’estremismo violento e alla sfiducia nei processi democratici, che nel 2015 hanno portato i ministri dell’istruzione dell’UE e la Commissione europea a firmare la Dichiarazione di Parigi. Proprio tale Dichiarazione ha invitato a rafforzare il ruolo dell’istruzione nella promozione della cittadinanza e dei valori comuni di libertà, tolleranza e non discriminazione.

Il rapporto della rete Eurydice Citizenship Education at School in Europe 2017 riflette l’attenzione costante delle autorità dell’Unione europea e delle autorità nazionali per lo sviluppo dell’educazione alla cittadinanza nelle scuole pubbliche di livello primario e secondario.

Prioritariamente, il rapporto risponde a queste domande: Cos’è l’educazione alla cittadinanza? Come viene insegnata? Come vengono valutati gli studenti? Le competenze di cittadinanza possono essere sviluppate anche al di fuori della classe? Quale formazione e quale supporto ricevono gli insegnanti?

Le tematiche trattate dallo studio sono quattro: organizzazione del curricolo e contenuti; insegnamento, apprendimento e partecipazione attiva; valutazione degli studenti e valutazione della scuola; formazione degli insegnanti, sviluppo professionale e supporto. Ogni capitolo del rapporto è integrato da uno studio di caso che si concentra sulle recenti iniziative politiche messe in atto nel settore dell’educazione alla cittadinanza nei seguenti paesi: Austria, Comunità fiamminga del Belgio, Estonia e Francia.

Le informazioni contenute nel rapporto e negli allegati (questi ultimi disponibili solo in inglese, in versione elettronica) si basano su dati qualitativi, coprono le scuole del settore pubblico, e includono i programmi dell’istruzione generale e dell’istruzione e formazione professionale iniziale scolastica di 42 sistemi educativi.

Le informazioni e i dati sono forniti per i 28 Stati membri dell’UE, oltre che per Bosnia ed Erzegovina, ex-Repubblica jugoslava di Macedonia, Islanda, Liechtenstein, Montenegro, Norvegia, Serbia, Svizzera e Turchia.

Il nuovo numero della collana ‘I Quaderni di Eurydice Italia’, dal titolo L’educazione alla cittadinanza a scuola in Europa, accoglie la traduzione italiana del rapporto Citizenship Education at School in Europe 2017.

Prendiamo in esame solo alcuni aspetti di questo studio per evidenziare le specificità del sistema educativo italiano in relazione al contesto europeo.

Tra i risultati emersi nello studio, troviamo quello relativo all’offerta di materiali di orientamento e di supporto per l’apprendimento dell’educazione alla cittadinanza. La maggior parte dei paesi fornisce tali materiali agli insegnanti di tutti i livelli dell’istruzione generale, che comprendono indicazioni sulla disciplina in oggetto, manuali sul curricolo nazionale, leggi o decreti ministeriali.

In Italia, la gamma di materiali di orientamento destinati alle scuole per l’insegnamento dell’educazione alla cittadinanza è stata ampliata negli ultimi anni.

Nel 2012, le Indicazioni nazionali hanno dato risalto ad una modalità di insegnamento dell’educazione alla cittadinanza, che fosse basata sulle competenze, soprattutto per promuovere e consolidare le competenze di base. Successivamente, la legge di riforma del sistema di istruzione e formazione, la cosiddetta Buona Scuola (n.107/2015), ha introdotto un approccio scolastico più globale e integrato e ha dotato le scuole di linee guida, assegnando gli obiettivi alle scuole ed evidenziando il loro ruolo in relazione all’educazione alla cittadinanza e all’acquisizione delle competenze sociali, civiche e interculturali per tutti i livelli di istruzione, dalla scuola primaria all’istruzione e formazione professionale iniziale (in contesto scolastico). Ogni scuola è autonoma nella scelta di recepire tali indicazioni per raggiungere gli obiettivi e i risultati di apprendimento attesi, e ogni scuola è libera di avviare una collaborazione con le famiglie, le comunità locali, le imprese o altri soggetti: questo per indirizzare meglio l’offerta educativa e per promuovere la partecipazione attiva degli studenti nella società.

In generale, tuttavia, lo studio sottolinea la necessità di offrire agli alunni e agli studenti europei l’opportunità di sperimentare la democrazia, consentendo loro di capire come la loro voce possa avere un impatto sul mondo circostante.

Un altro aspetto che si evince dallo studio è la presenza, in una minoranza di paesi, di attività di sviluppo professionale continuo nell’ambito dell’educazione alla cittadinanza specificamente dedicate ai dirigenti scolastici.

L’Italia risulta essere tra i paesi che considerano che anche i dirigenti scolastici debbano svolgere un ruolo importante nella promozione di una cultura di educazione alla cittadinanza in classe e a scuola. I dirigenti scolastici hanno il compito di promuovere una cultura scolastica favorevole, di agevolare la partecipazione attiva di tutti i membri della comunità scolastica e di predisporre un terreno “fertile” per le attività di cittadinanza.

In particolare, nell’anno scolastico 2016/201, in 14 paesi, tra cui l’Italia, le autorità educative di livello superiore hanno organizzato una formazione professionale in servizio per dirigenti scolastici su come promuovere l’educazione alla cittadinanza nelle scuole per mezzo del curricolo e attraverso la trasmissione di una cultura e di una gestione scolastica di tipo democratico. Questo è stato possibile anche grazie alla collaborazione con i genitori, alle attività extra-curricolari e alla collaborazione tra docenti.

 

Per consultare, scaricare o richiedere il Quaderno di Eurydice Italia n.41: L’educazione alla cittadinanza a scuola in Europa.

 


Tag: Competenze disciplinari, Dati sull'istruzione