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27 Marzo 2013

Qualche novità sugli insegnanti: notizie flash da Belgio, Francia, Germania, Inghilterra e Galles

Negli ultimi mesi, fra la fine del 2012 e l’inizio del 2013, alcuni paesi europei hanno annunciato le novità introdotte nei rispettivi sistemi di istruzione riguardo alla formazione, all'aumento di stipendio e al pensionamento dei loro docenti. Ve le presentiamo qui di seguito in quattro flash con qualche link per eventuali approfondimenti.

di Alessandra Mochi

 

Belgio – Comunità fiamminga: un nuovo schema pensionistico per il personale docente
In Belgio, dove lo schema pensionistico per il personale docente è di competenza del livello federale, l’età per il pensionamento è fissata a 65 anni anche se, in realtà, pochi sono gli insegnanti che lavorano fino a quest’età. A 58 anni (56 nel caso di insegnanti del livello prescolare) coloro che avevano un minimo di 20 anni di anzianità di servizio, e che non erano ancora pronti per la pensione, potevano richiedere di essere collocati nella lista di riserva precedente al pensionamento, una forma di pre-pensionamento irreversibile in attesa della pensione a 60 anni, ricevendo un’indennità.
Alla fine del 2011 è stata presa una decisione a livello federale per innalzare l’età minima e il numero di anni di servizio necessari per andare in pensione. Alla fine, il risultato di tutti questi cambiamenti è che non c’è più un’età minima stabilita, che prima era fissata a 60 anni. Il diritto ad andare in pensione deve essere stabilito per ciascuno a livello individuale. E anche la data in cui è possibile essere collocati nella lista di riserva viene spostata di pari passo con l’età minima per andare in pensione. Resterà invece immutato il requisito dei 20 anni di servizio per essere collocati nella lista di riserva, così come le date di inizio del 1° settembre, 1° gennaio e 1° aprile (Decisione del governo fiammingo del 21 settembre 2012).

A partire dal 1° settembre 2012, il personale educativo può continuare a lavorare a tempo pieno anche dopo il limite di età di 65 anni, con rinnovi successivi per periodi di non più di un anno scolastico.

Fonte: Unità Eurydice belga (Comunità fiamminga)

 

Francia: una nuova legge per “rifondare” la scuola

Il ministro dell’istruzione francese, Vincent Peillon, ha presentato un disegno di legge di orientamento e di programmazione per una vera e propria “rifondazione” della scuola francese che è appena stato discusso, e adottato in prima lettura, dal Parlamento.

La priorità è innalzare il livello di istruzione di tutti gli studenti. Tale ambizione è dimostrata dal considerevole aumento di personale e dalla creazione di 60.000 nuovi posti di insegnamento per i prossimi cinque anni. Due terzi di questi posti saranno destinati al livello primario per un’operazione definita plus de maîtres que de classes cioè più insegnanti che classi, per stimolare le pratiche di insegnamento e per assicurare che tutti gli studenti acquisiscano le conoscenze di base. Inoltre, grazie alla creazione di questi nuovi posti, molti più bambini al di sotto dei tre anni di età avranno la possibilità di essere iscritti nelle scuole del livello prescolare.

Particolare attenzione sarà dedicata ai curricoli scolastici e ai cicli di insegnamento. Sarà convocato il Conseil Supérior des Programmes, Consiglio supremo per la programmazione dei curricoli scolastici, che si riunirà per riflettere sulla ristrutturazione dei contenuti educativi, in particolare dello “Zoccolo comune delle conoscenze e delle competenze”. Un focus speciale sarà l’e-learning e l’insegnamento digitale in vista del cambiamento delle pratiche didattiche.

L’obiettivo di innalzare in generale il livello di istruzione di tutti gli studenti verrà perseguito attraverso il miglioramento della formazione iniziale e in servizio degli insegnanti. Stando alla nuova legge, questo compito sarà assegnato alle scuole superiori alle scuole superiori per la professione docente e per tutte le altre professioni afferenti al settore educazione.

Fonte: Unità Eurydice francese

 

Germania: “educazione inclusiva” nella formazione e negli esami per la carriera degli insegnanti
Le qualifiche pedagogiche e didattiche di base saranno ancora più importanti, in futuro, per fornire agli insegnanti gli strumenti adeguati a trattare la diversità e l’inclusione. In Germania, la Kultusministerkonferenz, Conferenza stabile dei ministri dell’istruzione e degli affari culturali dei Länder, ha modificato gli accordi sulla formazione e sugli esami per la carriera dei docenti per inserirvi l’inclusione scolastica. I corsi di studio per l’insegnamento nell’educazione speciale nelle università e in istituti di istruzione superiore equivalenti devono essere conformi ai requisiti dell’educazione inclusiva per tutti i tipi di scuola. Si tratta di una continuazione della decisione della Conferenza stabile del 20 ottobre 2011 sull’educazione inclusiva di bambini e giovani con disabilità nelle scuole (Inklusive Bildung von Kindern und Jugendlichen mit Behinderungen in Schulen). La modifica del quadro di riferimento degli accordi è mirata a offrire ai futuri insegnanti una migliore preparazione per affrontare e gestire l’eterogeneità, l’inclusione e la diagnostica di sostegno.

La Conferenza stabile ha anche introdotto i requisiti comuni dei Länder per il servizio preparatorio, che consiste in un tirocinio pratico presso le scuole, chiamato Referendariat, e l’esame di stato conclusivo per la formazione degli insegnanti. L’obiettivo, nell’ottica dei più recenti sviluppi nel settore scolastico, è incrementare ulteriormente l’uniformità e la mobilità all’interno del sistema di istruzione.
Fonte: Unità Eurydice tedesca

 
Inghilterra e Galles: aumenti di stipendio e performance dei docenti sempre più strettamente connessi

Da settembre 2013 lo stipendio degli insegnanti delle scuole sovvenzionate di Inghilterra e Galles sarà più ancora più legato alla performance. Le scuole avranno anche maggiore flessibilità per quanto riguarda la retribuzione dei loro docenti, ad esempio, per premiare i migliori, per il reclutamento e per cercare di trattenerli a lavorare per la loro scuola. In linea con l’obiettivo del governo di migliorare la qualità dell’insegnamento, come stabilito nel Libro Bianco del 2010 dal titolo The Importance of Teaching, questa riforma segue le raccomandazioni avanzate alla fine del 2012 dall’organo indipendente School Teachers’ Review Body e recepite dal Ministro dell’istruzione.

Il nuovo quadro di riferimento nazionale degli stipendi degli insegnanti porrà fine agli aumenti legati sull’anzianità di servizio per introdurre una progressione stipendiale basata su verifiche annuali della performance. Ciò già avviene per gli insegnanti che rientrano nella fascia di retribuzione più alta (post-threshold teachers) i quali, raggiunto il livello più elevato della principale scala stipendiale, siano stati valutati positivamente rispetto agli standard nazionali. Le fasce di retribuzione più elevate per l’area di Londra e per le zone contraddistinte da un costo della vita più alto verranno mantenute tali per garantire un ampio quadro di riferimento nazionale. Lo School Teachers’ Review Body ha ipotizzato una struttura di fasce salariali più raffinata, che tenga conto dell’area geografica o della zona in cui le scuole sono collocate, ma ha poi concluso che, per quanto riguarda le retribuzioni, una maggiore flessibilità a livello di istituto è la soluzione più efficace per attrarre, trattenere e ricompensare gli insegnanti più bravi.

Le academy schools, scuole indipendenti che ricevono sovvenzioni pubbliche e che corrispondono al 12% delle scuole in Inghilterra e a quasi la metà delle scuole secondarie, e le free schools, anche in questo caso scuole indipendenti che ricevono sovvenzioni pubbliche istituite per rispondere alle esigenze della domanda locale, già usufruiscono della flessibilità per quanto riguarda la retribuzione dei docenti.

Ulteriori informazioni sulle riforme sono disponibili sul sito del Ministero dell’istruzione inglese: Department for Education.
Fonte: Unità Eurydice di Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord


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