Articoli

14 Ottobre 2014

Stipendi degli insegnanti: in molti paesi europei aumentano mentre in Italia restano ancora congelati

Nel 2013/2014 gli insegnanti di 16 paesi europei (Belgio, Danimarca, Germania, Estonia, Francia, Croazia, Lussemburgo, Ungheria, Malta, Austria, Slovacchia, Finlandia, Regno Unito, Norvegia, ex Repubblica Jugoslava di Macedonia, Turchia) hanno visto i loro stipendi aumentati rispetto al precedente anno scolastico, grazie soprattutto a riforme salariali e adeguamenti al costo della vita.

di Simona Baggiani

Questo è ciò che emerge dall’ultimo rapporto di Eurydice Theachers’ and School Heads’ Salaries and Allowances in Europe (2013/2014).

Tuttavia, in circa la metà dei 33 paesi europei presenti nel rapporto, il potere di acquisto degli insegnanti nel 2014 è ancora al di sotto del livello del 2009. In alcuni paesi – Belgio fiammingo, Danimarca (istruzione primaria e secondaria inferiore), Lituania, Lussemburgo, Austria, Finlandia (istruzione primaria e secondaria inferiore) e Italia (istruzione secondaria superiore) – la diminuzione del potere di acquisto è relativamente bassa, al di sotto del 3%, mentre Cipro, Italia (istruzione primaria e secondaria inferiore), Paesi Bassi, Portogallo, Romania (istruzione primaria) e Regno Unito registrano una diminuzione dal 5 al 10%. In Irlanda, Spagna, Romania (istruzione secondaria), Slovenia e Islanda, gli insegnanti hanno invece visto ridursi il potere di acquisto dal 13 al 17%. La diminuzione più significativa c’è stata in Grecia con circa il 40%.

Inoltre, gli stipendi di base per gli insegnanti neoassunti del livello primario e secondario inferiore sono inferiori al PIL pro capite in circa tre quarti dei paesi presi in esame (fatta eccezione per Germania, Spagna, Cipro, Malta, Portogallo, Scozia, Montenegro e Turchia). Per la maggioranza dei paesi, questo accade anche per gli stipendi degli insegnanti dell’istruzione secondaria superiore.

Dal rapporto emerge anche che, nella stragrande maggioranza dei paesi, gli stipendi degli insegnanti aumentano con l’anzianità di servizio. Tuttavia, il livello degli aumenti salariali e la velocità con cui gli stipendi progrediscono sono diversi da paese a paese. In alcuni paesi, gli aumenti sono relativamente bassi ma il livello più alto della scala salariale viene raggiunto piuttosto velocemente (Danimarca, Estonia, Lettonia, Malta, Finlandia, Scozia), mentre in altri paesi vengono raggiunti aumenti significativi solo alla fine di un lungo periodo di servizio (Grecia, Ungheria, Austria, Portogallo, Romania).

Gli stipendi di base degli insegnanti possono anche variare considerevolmente in base alle indennità percepite che dipendono da qualifiche aggiuntive, dalla valutazione delle prestazioni, o dal fatto di insegnare ad alunni/studenti con bisogni educativi speciali.

Teachers' and School Heads' Salaries and Allowances in Europe, 2

 

Tali incentivi possono contribuire a rendere la professione più attraente, spostando il concetto di una progressione di carriera basata quasi esclusivamente sull’anzianità di servizio a una progressione più orientata allo sviluppo professionale e alla valutazione dei docenti.

Pubblicato in coincidenza con la giornata mondiale degli insegnanti (5 ottobre), il rapporto consta di una sintesi comparativa seguita da schede descrittive nazionali che offrono dettagli, a livello di singolo paese, su:

  • Organi decisionali responsabili della definizione degli stipendi di insegnanti e capi di istituto;
  • Stipendi stabiliti per legge minimi e massimi lordi annuali di insegnanti e capi di istituto nelle scuole pubbliche;
  • Progressione salariale in rapporto all’anzianità di servizio; Informazione sull’aumento/diminuzione dello stipendio nell’ultimo anno;
  • Diversi tipi di indennità e organi e organi decisionali responsabili della loro assegnazione.

Teachers' and School Heads' Salaries and Allowances in Europe, 2


Tag: Finanziamenti, Personale dell'istruzione