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13 Aprile 2022

Verso l’equità e l’inclusione nell’istruzione superiore in Europa

A che punto sono i paesi europei quando si parla di equità e di inclusione dei loro sistemi di istruzione superiore? Hanno le condizioni necessarie per attuarle? L'istruzione è una delle chiavi per costruire società inclusive e coese. Per questo motivo, assicurare che l'istruzione superiore sia accessibile a tutti gli studenti è una delle priorità dell'UE. Cosa possono fare quindi i sistemi educativi europei per facilitare l'equità e l'inclusione nell'istruzione superiore?

di Alessandra Mochi

Negli ultimi anni il tema delle disuguaglianze è all’ordine del giorno delle politiche europee e nazionali. Nel 2017, al vertice di Göteborg, i leader europei hanno discusso dell’importanza dell’istruzione per il futuro dell’Europa e, poco dopo, nello stesso anno, le conclusioni del Consiglio europeo hanno indicato l’istruzione come una delle chiavi di volta per costruire società inclusive e coese. È seguita poi, nel 2020, la comunicazione della Commissione europea sulla realizzazione dello spazio europeo dell’istruzione entro il 2025 la quale definisce l’inclusione come uno degli obiettivi chiave, garantendo che l’istruzione superiore sia accessibile a tutti gli studenti.

L’attenzione al tema dell’inclusione nell’istruzione superiore è stata dedicata fin dai primi anni del processo di Bologna; tuttavia, i passi in avanti fatti sono stati pochi e la dimensione sociale risulta essere un’area politica in cui è necessario un rinnovato impegno. Per questo motivo nel novembre del 2020, alla conferenza ministeriale di Roma, sono stati adottati dai ministri dell’istruzione i “Principi e linee guida per rafforzare la dimensione sociale nello spazio europeo dell’istruzione superiore”, per stabilire un’agenda per promuovere l’azione a livello nazionale.

L’istruzione superiore è spesso vista come mezzo per superare, almeno in parte, le disuguaglianze socioeconomiche, perché più alto è il livello di istruzione, migliori sono le prospettive di avere un lavoro maggiormente retribuito. Tuttavia, ci sono ancora troppi studenti con capacità che restano esclusi dai sistemi di istruzione superiore a causa della loro condizione socioeconomica, del loro background scolastico, dell’insufficienza dei sistemi di supporto e di orientamento e di altri ostacoli ancora.

Inoltre, le restrizioni all’apprendimento in presenza derivanti dalle misure adottate a causa della pandemia da COVID-19 hanno avuto una forte ripercussione sugli studenti svantaggiati dal punto di visto socioeconomico.

Il fatto che determinati gruppi sociali siano sottorappresentati crea problemi sia a livello individuale che della collettività. Ad esempio, i giovani che provengono da contesti migratori hanno poche possibilità di accedere all’istruzione superiore e di completare gli studi; questo comporta un maggiore rischio di disoccupazione o di impiego in posti poco qualificati e mal pagati e ciò si traduce in emarginazione sociale.

Per combattere queste disuguaglianze, la strategia dello Spazio europeo dell’istruzione superiore (EHEA – European Higher Education Area) prevede che “il corpo studentesco che entra, partecipa e completa l’istruzione superiore a tutti i livelli debba riflettere la diversità delle popolazioni europee”.

L’obiettivo dei Principi e delle Linee guida è quindi quello di aiutare le autorità educative nazionali a migliorare la dimensione sociale dell’istruzione superiore, basandosi sul concetto di “non lasciare nessuno indietro”. Ciò viene fatto suggerendo di introdurre misure che rendano la dimensione sociale più equa. Si rendono quindi necessari cambiamenti nei requisiti per accedere, progredire nell’istruzione superiore o completarla, ma anche a livello di sistema, al fine di favorire e attrarre in assoluto un maggior numero di studenti, in particolare quelli provenienti da contesti vulnerabili, svantaggiati o sottorappresentati.

Questo nuovo rapporto della rete Eurydice dal titolo Towards Equity and Inclusion in Higher Education in Europe ha mirato a sviluppare indicatori, definiti “quadri di controllo”, relativi alla dimensione sociale nell’istruzione superiore con l’obiettivo di aiutare le autorità competenti a migliorare l’equità.

In sintesi, il rapporto cerca di stabilire fino a che punto i sistemi di istruzione superiore europei siano allineati con i Principi stabiliti.

L’auspicio è quello di fornire una mappatura delle politiche per informare i decisori politici, le parti interessate e gli analisti sui progressi già compiuti e sulle aree che continuano a costituire una sfida.

Il rapporto, strutturato in 10 capitoli, corrispondenti ai Principi e Linee guida, spiega come questi ultimi si riferiscono all’equità, illustra le eventuali sfide metodologiche, spiega la scelta degli indicatori e, infine, presenta i dati raccolti, per lo più sotto forma di mappe. Alla fine di ciascun capitolo viene presentato un indicatore “quadro di controllo” che riassume quante delle linee guida siano già messe in atto nei vari paesi europei.

L’anno di riferimento del rapporto è il 2020/2021 e i paesi presi in esame sono tutti i 27 Stati membri dell’UE, ma anche Albania, Bosnia ed Erzegovina, Svizzera, Liechtenstein, Montenegro, Macedonia del Nord, Norvegia, Serbia e Turchia (l’Islanda, che fa parte della rete Eurydice, non ha partecipato a questo progetto).

La figura che segue rappresenta un “quadro di controllo” a punteggio della dimensione sociale nell’istruzione superiore per paese, sulla base dell’analisi effettuata nei vari capitoli del rapporto comparativo.

Per leggere la figura è necessario tenere presente che l’attribuzione dei punti è avvenuta nel modo seguente: per ciascuno dei 10 indicatori, corrispondenti ai principi, sono stati attribuiti 4 punti e il colore verde scuro se il paese soddisfa tutti i criteri previsti dalle linee guida; 3 punti e il colore verde chiaro se il paese ne soddisfa uno in meno; il colore giallo equivale a 2 punti e l’arancione a 1 solo punto. Infine, il colore rosso, pari a zero, viene assegnato ai paesi il cui sistema di istruzione superiore non soddisfa alcuno dei criteri richiesti.

Figura: Risultati dei 10 indicatori di controllo sui Principi e le Linee guida per rafforzare la dimensione sociale nello spazio europeo dell’istruzione superiore, 2020/2021

Dalla figura risulta che il punteggio totale attualmente raggiunto dai paesi presi in esame nel rapporto è 633. Se tutti i sistemi d’istruzione fossero stati nella categoria verde scuro, il punteggio sarebbe stato 1520 (38 sistemi d’istruzione X 40 punti); il risultato attuale indica, quindi, che i sistemi europei hanno attuato circa il 42% delle politiche richieste per rispettare gli impegni, e ciò significa che c’è ancora molto da migliorare in Europa per quanto riguarda le politiche nell’ambito della dimensione sociale nell’istruzione superiore.

Il paese che ha ottenuto il punteggio più alto, come mostrato nella tabella sopra, è l’Italia, che è in testa con 28 punti, seguita dalla Finlandia con 27 punti, da Estonia, Spagna, Francia, Malta e Svezia tutti con 25 punti, e da Romania e Norvegia con 24 punti. Ciò sta a indicare che questi sono i paesi che hanno attualmente le politiche sulla dimensione sociale più sviluppate nell’istruzione superiore.

Per quanto riguarda l’analisi dei 10 Principi e Linee Guida sulla dimensione sociale, la figura mostra quali aree politiche richiedono i maggiori sforzi per progredire e quali possono essere sviluppate partendo da un livello relativamente avanzato. L’indicatore del quadro di controllo che ha ottenuto il risultato migliore a livello europeo è quello che si riferisce al Principio n. 4 (Affidabilità dei dati) con 97 punti e al Principio n.1 (Strategie sull’istruzione superiore con una dimensione sociale) con 91 punti.

Le aree di intervento politico che hanno ricevuto finora minore attenzione sono quelle previste dal Principio n. 9 (Coinvolgimento della comunità) e n. 10 (Dialogo politico), le quali hanno ottenuto rispettivamente 27 e 24 punti.  Nel caso del Principio n. 9, ventidue sistemi d’istruzione sono finiti nella categoria rossa, non offrendo alcun sostegno al ruolo di coinvolgimento della comunità delle istituzioni d’istruzione superiore, mentre soltanto l’Italia e la Svezia rientrano nella categoria corrispondente al colore verde scuro essendo gli unici paesi in cui le autorità pubbliche forniscono supporto sia finanziario che di altro genere, con agenzie esterne di assicurazione della qualità che tengono conto di ciò nelle loro procedure di valutazione.

Per consultare e scaricare il rapporto in formato pdf: Towards Equity and Inclusion in Higher Education in Europe


Tag: Istruzione superiore, Inclusione