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23 Gennaio 2025

Il nuovo Key data on early childhood education and care 2025: fra bilanci e prospettive future sui servizi per la prima infanzia

Esce oggi la terza edizione del rapporto della Rete Eurydice ‘Key data on early childhood education and care in Europe’, che traccia i cambiamenti intervenuti negli ultimi dieci anni nelle politiche sull’educazione e cura della prima infanzia nei sistemi educativi dei 37 paesi che compongono la Rete.

di Erika Bartolini

Questa terza edizione di Key data on early childhood education and care (ECEC) si propone di contribuire alla costruzione di sistemi ECEC accessibili, inclusivi e di alta qualità, fornendo a responsabili politici, ricercatori e famiglie, dati dettagliati ed esempi di politiche attuate in tutta Europa.

Le novità rispetto all’edizione precedente riguardano approfondimenti sull’inclusione, i finanziamenti, le condizioni di lavoro del personale e le retribuzioni. La sezione dedicata ai programmi di studio affronta temi come l’educazione alla sostenibilità, la consapevolezza e la sicurezza digitale e l’apprendimento precoce delle lingue straniere, per rispondere alle esigenze in continua evoluzione dei bambini.

L’educazione e la cura della prima infanzia (Early childhood education and care – ECEC) è un diritto fondamentale per tutti i bambini e una base per l’apprendimento permanente e svolge un ruolo cruciale nella riduzione delle disuguaglianze e nel miglioramento della partecipazione delle donne alla forza lavoro.

Nel Pilastro europeo dei diritti sociali, i leader dei paesi UE hanno stabilito che i bambini hanno il diritto a servizi di educazione e cura accessibili e di buona qualità. Questo impegno ha dato l’impulso a definire un quadro europeo della qualità per l’educazione e cura della prima infanzia e il Sistema europeo di garanzia per i bambini vulnerabili (European Child Guarantee) che assicura accesso gratuito ai servizi di educazione e cura ai bambini in stato di bisogno. Nell’ambito dello Spazio europeo dell’istruzione, i paesi UE si sono posti l’obiettivo, da raggiungere entro il 2030, della partecipazione ai servizi di educazione e cura della prima infanzia di almeno il 96% dei bambini di età compresa fra 3 anni e l’età di inizio dell’istruzione primaria obbligatoria. Per i bambini sotto i tre anni di età, l’obiettivo da raggiungere è una percentuale di partecipazione del 45%.

In Europa, il numero di bambini di età inferiore a 6 anni è diminuita di più di 2 milioni negli ultimi 10 anni, con una previsione di ulteriore diminuzione di 1 milione di bambini nel 2030.

Questo calo demografico ha implicazioni significative per i sistemi di educazione e cura della prima infanzia, fra i quali:

  • Un ribilanciamento della domanda e dell’offerta, permettendo così ai servizi di educazione e cura di indirizzare in modo più efficace il supporto ai bambini e alle famiglie
  • Un impatto sulla qualità dei servizi di educazione e cura della prima infanzia: la riduzione delle iscrizioni ai servizi potrebbe portare a un miglioramento delle condizioni di lavoro, permettendo al personale impegnato nei servizi di educazione e cura di sviluppare ulteriormente le proprie competenze e, come conseguenza, innalzare la qualità dei servizi stessi.
  • La chiusura dei centri di educazione e cura della prima infanzia: nelle aree rurali e spopolate, le politiche specifiche devono prevenire la chiusura dei centri di educazione e cura e assicurare l’accesso a servizi di alta qualità per tutti i bambini.

Per quanto riguarda l’accesso e la qualità dei servizi di educazione e cura della prima infanzia, negli ultimi dieci anni si sono registrati dei progressi. Tuttavia, sebbene molti paesi europei abbiano aumentato l’accesso ai servizi ECEC prima dell’istruzione primaria, rimane ancora un divario significativo nell’assicurare un accesso universalizzato all’educazione fin dalla primissima infanzia.

La qualità dei servizi varia molto in Europa. Danimarca, Germania, Estonia, Slovenia, Finlandia, Svezia, e Norvegia sono i soli paesi che garantiscono un accesso precoce all’educazione, una gestione coordinata da un singolo ministero, personale altamente qualificato e un approccio educativo coerente per tutta la durata dell’ECEC.

Allo stesso tempo continua ad aumentare il numero di paesi che passano da un concetto di cura a quello di educazione della prima infanzia. Durante la scorsa decade, sette sistemi hanno introdotto linee guida educative per bambini di età inferiore a tre anni, riflettendo il crescente riconoscimento dell’importanza dell’apprendimento precoce nel delineare il futuro dei bambini.

Inoltre, molti paesi europei stanno includendo l’educazione alla sostenibilità nei loro curricoli per il livello ECEC, incoraggiando i bambini a sviluppare la comprensione delle questioni ambientali e l’importanza delle pratiche sostenibili.

Sul piano dell’educazione digitale, un sempre maggior numero di paesi definisce le competenze digitali nei curricoli, anche se alcuni paesi hanno introdotto delle restrizioni all’uso delle tecnologie digitali per questa fascia di età.

Una delle sfide più grandi rimane quella della carenza di personale, che viene riportata da due terzi dei paesi europei. Ciò mette in luce l’esigenza di migliorare le condizioni di lavoro, di potenziare lo sviluppo professionale per, non solo attrarre, ma anche trattenere educatrici ed educatori qualificati nei servizi ECEC.


Tag: Eurydice Europa