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21 Giugno 2018

Il ruolo del capo di istituto e gli organi di gestione degli istituti scolastici

Come sono gestite le scuole in Europa e quali prerogative ha la leadership negli istituti scolastici? Quello della guida degli istituti di istruzione e formazione è un tema che è sempre attuale nel settore educativo e che si è nel tempo arricchito di nuovi contenuti, di pari passo all’evoluzione dei compiti e delle responsabilità che oggi si trova ad assumere chi ricopre il ruolo di guida delle scuole.

di Erika Bartolini

I compiti che il capo di istituto oggi svolge vanno molto al di là della mera funzione organizzativa e di controllo circoscritta all’attività di insegnamento e alla vita scolastica quotidiana. Al capo di istituto, oggi, sono attribuite sempre più funzioni manageriali, di gestione delle risorse umane e finanziarie ma anche di impulso e promozione dell’attività svolta dall’istituto.

Il nuovo ruolo assunto dal capo di istituto ha portato anche con sé un’attenzione diversa alle caratteristiche che deve avere chi si accinge a ricoprire questa funzione dirigenziale e alle relative modalità di reclutamento dei capi di istituto, a volte anche molto vicine a quelle dei manager del settore privato.

Un compito complesso quindi che in Europa si forma, si aggiorna e opera in modi diversi, e a cui abbiamo dedicato l’ultimo Quaderno di Eurydice Italia, “Il capo di istituto in Europa”.

In tutti i paesi europei, per accedere alla posizione di capo di istituto, è necessario avere alle spalle un periodo di insegnamento. Fanno eccezione solo pochi paesi nei quali l’unico requisito formalmente richiesto per diventare capo di istituto è la sola qualifica di insegnante, anche se, di fatto, nella pratica un’esperienza di insegnamento è comunque considerata un valore aggiunto.

Alla pratica di insegnamento possono essere associati anche altri requisiti, nella maggior parte dei casi si richiede una formazione specifica come dirigenti – e sono questi i paesi in cui è proprio la funzione stessa del capo di istituto ad avere maggiormente carattere manageriale – oppure un’esperienza amministrativa.

Figura 1: Esperienza professionale e formazione per dirigenti ufficialmente richiesta per diventare un capo di istituto, dall’istruzione pre-primaria all’istruzione secondaria superiore (ISCED 1, 1, 2 e 3), 2011/12

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Nella maggior parte dei paesi, circa 20, il capo di istituto è reclutato mediante una procedura ‘aperta’, il che significa che la responsabilità della pubblicazione dei posti vacanti, dell’accoglimento delle candidature e della relativa selezione è decentrata e demandata al soggetto che, in pratica, assume il capo di istituto: la scuola o, a volte, la scuola insieme all’autorità locale.

Il coinvolgimento diretto della scuola nella selezione del proprio capo di istituto può avvenire anche laddove il reclutamento si svolge tramite concorso pubblico. È questo il caso della Spagna che, fra gli 11 paesi che adottano questa procedura di selezione, affida comunque alla scuola stessa il compito di selezionare il candidato più idoneo a fronte comunque di un bando pubblicato dall’autorità competente.

Infine, pochissimi paesi, fra questi Germania e Grecia, scelgono il capo di istituto da una lista di candidati.

Figura 2: Princiapli metodi di reclutamento dei capi di istituto dall’istruzione pre-primaria all’istruzione secondaria superiore (ISCED 0, 1, 2 e 3), 2011/12

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Una volta reclutato, il capo di istituto si trova comunque ad agire all’interno di un sistema di gestione che varia nei diversi paesi, pur potendosi ricondurre a tre tipologie principali.

Nella maggior parte dei paesi, infatti, la gestione della scuola è condivisa da un gruppo riconosciuto formalmente, il che significa che svolge la propria attività con la collaborazione di uno o più vice, o di assistenti amministrativi in numero variabile a seconda della grandezza e complessità della scuola. In alcuni casi, alla gestione della scuola partecipano anche docenti, genitori e studenti. In Portogallo, ad esempio, il consiglio generale della scuola, oltre a definire le regole dell’istituto e avere un forte potere strategico, elegge e può licenziare il capo di istituto.

In una decina di paesi, i gruppi di gestione esistono ma non sono formalmente riconosciuti e hanno compiti specifici per un tempo limitato. Dove, invece, c’è una forte decentralizzazione, spesso è lo stesso capo di istituto che attribuisce i compiti di gestione.

Figura 3: forme di leadership distribuita promosse dall’autorità educativa superiore dall’istruzione pre-primaria all’istruzione secondaria superiore (ISCED 0, 1, 2 e 3), 2011/12

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Nella maggioranza dei paesi, il capo di istituto svolge prevalentemente un’attività di monitoraggio dei processi di apprendimento degli alunni ed è chiamato a mettere in campo tutte quelle misure necessarie per migliorare l’offerta didattica della propria scuola, compresa la verifica e l’organizzazione delle attività di sviluppo professionale continuo dei docenti, così come la valutazione dei docenti stessi.

Al contrario, anche a fronte dell’aumento dell’impegno di tipo manageriale, fra le attività del capo di istituto è sempre meno frequente la sostituzione di insegnanti assenti o l’insegnamento, fatta eccezione per quei paesi in cui alla guida degli istituti ci sono insegnanti della scuola, come nel livello primario in Francia o in Spagna, anche se per loro è previsto un impegno per la docenza ridotto.

Il lavoro del capo di istituto è retribuito spesso in base alle dimensioni della scuola, sia in termini di numero di classi che di numero di alunni frequentanti. Altri fattori, quali gli anni di esperienza di insegnamento, o il livello di istruzione a cui la scuola afferisce, possono contribuire a determinare l’ammontare dello stipendio del capo di istituto. Qualunque sia il criterio, o la combinazione di criteri adottati, lo stipendio minimo di chi dirige un istituto scolastico è sempre, in tutti i paesi, più alto di quello degli insegnanti. Così come, nella maggioranza dei paesi, lo stipendio minimo e massimo è superiore al PIL pro capite, con punte superiori al 300% nel Regno Unito e in Portogallo.

Figura 4: Stipendi lordi di base minimi e massimi per i capi di istituto nelle scuole pubbliche rispetto al PIL pro capite a prezzi correnti, in euro, 2015/16

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Questi i principali spunti di riflessione sulla figura del capo di istituto in Europa che emergono dall’ultimo volume della collana I Quaderni di Eurydice Italia. Per ulteriori dettagli e per approfondire la gestione degli istituti scolastici e il ruolo del capo di istituto in cinque paesi europei (Finlandia, Francia, Germania, Inghilterra, Spagna), si rimanda alla lettura del Quaderno Il capo di istituto in Europa.


Tag: Organizzazione e governance, Personale dell'istruzione