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3 Novembre 2022

Insegnare e apprendere l’informatica in Europa: i futuri cittadini digitali si formano a scuola

Il rapporto della rete Eurydice Informatics education at school in Europe, dedicato allo studio dell’informatica nelle scuole europee, ha riportando nuovamente l’attenzione sull’importante ruolo che le politiche educative europee svolgono in materia di competenze digitali.

di Erica Cimò

Il rapporto della rete Eurydice Informatics education at school in Europe, dedicato allo studio dell’informatica nelle scuole europee, ha riportando nuovamente l’attenzione sull’importante ruolo che le politiche educative europee svolgono in materia di competenze digitali.

Come sottolineato dal Piano d’azione per l’istruzione digitale dell’UE (2021-2027), che incoraggia lo sviluppo di un sistema europeo per l’istruzione digitale e la promozione di competenze, conoscenze, abilità e attitudini digitali negli studenti, il ruolo essenziale dell’educazione all’informatica nelle scuole va favorito fin dai primi livelli dell’istruzione.

L’informatica a scuola è essenziale, inoltre, per dotare i bambini e i giovani delle conoscenze di base necessarie per prendere parte attiva, in modo responsabile e sicuro, alle nostre società sempre più guidate dalla tecnologia e orientate al digitale. La crisi dovuta al COVID-19 ha sottolineato la necessità di mettere in atto, con maggiore determinazione, azioni politiche in questo settore, e ha senza dubbio costituito un punto di svolta per la tematica dell’educazione digitale.

La pubblicazione è organizzata in tre capitoli: la prima sezione illustra gli approcci curricolari all’insegnamento dell’informatica, ad esempio, se la disciplina viene insegnata come materia separata o integrata in altre discipline, se viene considerata materia obbligatoria oppure opzionale e quali sono i relativi risultati di apprendimento; nel secondo capitolo vengono esaminati e presentati i contenuti di informatica attraverso i risultati di apprendimento. A tal fine, vengono individuate 10 aree tematiche principali, tra cui algoritmi, programmazione, reti, sistemi informatici. Infine, il terzo capitolo è dedicato agli insegnanti, ai profili professionali e alle qualifiche che l’insegnante di informatica deve avere e/o acquisire per insegnare questa disciplina, e ai programmi di sviluppo professionale disponibili.

 

Informatica nel curricolo

L’informatica rappresenta una disciplina ancora relativamente nuova nell’ambito dell’istruzione scolastica e i suoi contenuti, la sua denominazione e il focus delle materie scolastiche correlate varia notevolmente nei paesi europei. L’informatica è una disciplina scientifica, al pari della matematica e della fisica, ed è caratterizzata da un corpo di conoscenze ben definito e da metodi rigorosi.

In oltre la metà dei sistemi educativi, gli studenti iniziano l’apprendimento dell’informatica già nell’istruzione primaria, sebbene solitamente questo non avvenga nei primi anni. In quasi tutti i sistemi educativi, invece, l’informatica viene insegnata nelle scuole di livello secondario.  La Grecia è l’unico paese nel quale l’informatica viene offerta come disciplina a sé stante obbligatoria per tutto il ciclo primario dell’istruzione, mentre, ad esempio, in Polonia, Lettonia e Liechtenstein l’insegnamento dell’informatica viene offerto nell’intero ciclo di istruzione primaria, ma non necessariamente come disciplina separata nei primi anni.

Nella scuola primaria e secondaria inferiore, la tendenza è quella di offrire l’insegnamento dell’informatica come disciplina obbligatoria, separata, sebbene sia anche pratica comune quella di inserire risultati di apprendimento correlati all’informatica nel curricolo di altre discipline. Ad esempio, in Francia e in Svezia, i risultati di apprendimento riferiti alla maggior parte delle aree di apprendimento di base dell’informatica sono inclusi nelle discipline di matematica e tecnologia dell’intero ciclo primario di istruzione. In Italia, a livello secondario inferiore i risultati di apprendimento di informatica sono inclusi nella disciplina chiamata tecnologia, in Norvegia sono compresi nella matematica e in Turchia nella materia IT e software.

A livello secondario superiore, sebbene informatica sia una disciplina obbligatoria a sé stante in almeno metà dei sistemi educativi, questa materia è tipicamente opzionale o facoltativa. Tranne in Islanda, in tutti i sistemi educativi l’informatica viene insegnata come disciplina a sé stante, che tuttavia più frequentemente non è obbligatoria per tutti gli studenti. Informatica è una materia obbligatoria per tutti gli studenti di tutti gli anni dell’istruzione secondaria superiore di tipo generale solo in Romania, in Bosnia-Erzegovina e in Serbia. In alcuni paesi, tra cui l’Italia, l’informatica è obbligatoria solo per studenti di determinati programmi o indirizzi.

In Italia, per esempio, l’informatica è una disciplina obbligatoria per gli studenti dell’indirizzo di scienze applicate del liceo scientifico, oltre ad essere integrata in matematica al primo e al secondo anno di tutti gli indirizzi del liceo scientifico. In un altro gruppo di paesi, l’informatica rappresenta una disciplina opzionale e può anche venire integrata in altre materie. Come in Estonia, dove le scuole secondarie superiori stanno gradualmente introducendo un nuovo curricolo di informatica, che consta di cinque corsi facoltativi che le scuole possono offrire attraverso varie modalità. Oltre a questo, infatti, le scuole possono offrire anche altre discipline come robotica e meccatronica, modellazione 3D, utilizzo del computer nell’ambito della sicurezza e della cybersicurezza.

Più di due terzi dei sistemi educativi stanno sviluppando o implementando riforme per aggiornare i curricoli scolastici di informatica, spesso introducendo una nuova disciplina separata in uno o più livelli di istruzione.

Alcune riforme sono in corso di applicazione, come la riforma del curricolo in Cechia, dove il nuovo curricolo di informatica sarà attuato completamente nel 2023 nelle scuole primarie e, nel 2024, nelle scuole secondarie inferiori. La disciplina, che si chiamerà ‘nuova informatica’, si concentrerà sull’implementazione del pensiero computazionale e sulla comprensione dei principi che stanno alla base delle tecnologie digitali, servendosi di un approccio attivo. Gli studenti useranno procedure e concetti dell’informatica, come algoritmi, coding e modellazione e acquisiranno consapevolezza di come funzionano le tecnologie digitali per promuoverne l’uso sicuro, efficace ed etico. Nel 2025, la nuova disciplina verrà introdotta anche nelle scuole del livello secondario superiore.

In altri paesi, le riforme relative al curricolo di informatica sono in corso di sviluppo. In Italia, una legge del 2021 prevede l’introduzione di programmazione informatica (come disciplina a sé stante e integrata in altre materie) e lo sviluppo ulteriore di competenze digitali nelle scuole primarie e secondarie.

 

Risultati di apprendimento

L’informatica, come abbiamo ricordato in precedenza, è una disciplina relativamente recente nell’ambito dell’istruzione scolastica. Mentre alcuni paesi europei hanno una lunga tradizione di insegnamento di questa materia, altri l’hanno introdotta soltanto di recente, specialmente a livello di istruzione primaria e secondaria inferiore. La differenziazione nella denominazione della disciplina nei vari paesi richiede di esaminare il contenuto dei risultati di apprendimento inclusi nei curricoli, per consentire di trovare un minimo comune denominatore tra le diverse realtà nazionali.

Sono 10 le aree tematiche correlate all’informatica: dati e informazioni, algoritmi, programmazione, sistemi informatici, reti, interfaccia uomo-macchina, design e sviluppo, modellazione e simulazione, consapevolezza e potenziamento, e sicurezza e salvaguardia.

Queste aree tematiche presentano i possibili contenuti delle discipline informatiche dei curricoli europei, e la loro selezione deriva dall’analisi di quadri di riferimento, che coprono i livelli di competenza dall’istruzione primaria all’istruzione secondaria superiore.

I risultati di apprendimento, correlati ad algoritmi e programmazione (area 2 e area 3), sono i contenuti più comuni nei curricoli scolastici europei. In quasi la metà dei sistemi educativi, i risultati di apprendimento sono legati a queste due aree, già a partire dall’istruzione primaria. Nell’istruzione secondaria inferiore, invece, la maggior parte dei sistemi educativi copre le aree di programmazione, algoritmi, sicurezza informatica, reti, dati e informazioni, consapevolezza e potenziamento, e sistemi informatici.

Un altro tema importante trattato dalla pubblicazione è la necessità di promuovere maggiormente il coinvolgimento delle ragazze nel settore dell’informatica, e a tal proposito vale la pena ricordare che la distribuzione di uomini e donne tra i professionisti del settore informatico è fortemente sbilanciata. Purtroppo, il numero di donne che intraprende un percorso accademico in questa area disciplinare è ancora troppo basso e poche ragazze sono interessate all’informatica a scuola.

È necessario risvegliare l’interesse per questa disciplina, iniziando a insegnare informatica il prima possibile, per evitare lo sviluppo dello stereotipo di genere, che vede le ragazze meno adatte e coinvolte dall’informatica. Un senso di appartenenza e di aspettativa di successo può motivare un numero maggiore di ragazze ad intraprendere studi informatici nell’ambito di percorsi di istruzione secondaria superiore e, di conseguenza, anche a livello di istruzione terziaria.

In alcuni paesi, si può osservare l’uso di un approccio universale piuttosto che basato sul genere, per promuovere l’interesse per l’informatica anche nelle ragazze. In altri, il modus operandi prevede un coinvolgimento delle ragazze all’informatica nel più ampio settore delle STEM.

In Italia, ad esempio, l’azione 20 del Piano Nazionale Scuola Digitale, Girls in Tech & Science, promuove iniziative volte alla riduzione del divario di genere nella scelta delle discipline tecniche e scientifiche nelle scuole secondarie.

In Spagna, l’Istituto per le donne, interno al Ministero delle pari opportunità, ha sviluppato e sta portando avanti due distinti progetti: il programma DIANA mira a stimolare l’interesse delle ragazze e delle giovani donne per la programmazione. Il programma ADA intende, invece, promuovere l’interesse delle ragazze e delle giovani donne per i settori di studio tecnologici e mira, attraverso il suo contributo, ad una più ampia presenza di donne nelle carriere ad orientamento tecnologico in generale e, in particolare, nell’area informatica.

 

Insegnanti

Un’altra tematica trattata dalla pubblicazione sono gli insegnanti e pertanto vengono presentate le qualifiche che gli insegnanti devono avere per insegnare informatica nell’istruzione primaria, secondaria inferiore e secondaria superiore. Inoltre, vengono presi in esame i programmi di sviluppo professionale che consentono di prepararli all’insegnamento della disciplina (formazione professionale iniziale, percorsi alternativi e percorsi di riqualificazione), e le misure di supporto disponibili per aiutarli ad implementare con successo il curricolo di informatica.

Insegnare informatica richiede di avere insegnanti preparati e una carenza di soggetti adeguatamente preparati non solo compromette la qualità dell’insegnamento, ma rappresenta anche una delle principali barriere all’introduzione dell’informatica nel curricolo scolastico. Pertanto, è fondamentale disporre di insegnanti che abbiano una formazione completa, competente e affidabile.

In Europa, gli insegnanti ricevono una formazione come generalisti o come specialisti. Solitamente, gli insegnanti generalisti sono responsabili dell’insegnamento dell’informatica nelle scuole primarie, tuttavia si verifica spesso una carenza di insegnanti preparati a insegnare anche informatica; per far fronte a questa necessità, alcuni sistemi educativi, come quello estone, consentono temporaneamente a specialisti in IT, che non sono in possesso di una qualifica di insegnamento, di offrire un curricolo di informatica nelle scuole primarie.

In tutti i sistemi educativi, dove l’informatica è una materia separata nell’istruzione secondaria inferiore e superiore, gli insegnanti specialisti in informatica sono responsabili del suo insegnamento.

Gli insegnanti specialisti di informatica o gli insegnanti qualificati in altre materie correlate (solitamente, matematica, fisica, altre scienze, tecnologie o economia) insegnano informatica nelle scuole di livello secondario. Questo perché il curricolo di informatica diventa più complesso a questo livello di istruzione e copre le aree principali dei risultati di apprendimento, citati in precedenza. Inoltre, qui l’informatica viene insegnata come materia separata o integrata in altre discipline in quasi tutti i sistemi educativi.

In numerosi sistemi educativi, gli insegnanti specialisti in informatica e altri insegnanti specialisti possono insegnare informatica, tuttavia in alcuni di questi paesi, tra cui Bulgaria, Germania e Serbia gli insegnanti specialisti qualificati in una disciplina diversa dall’informatica devono completare una formazione specifica in informatica, per estendere la loro qualifica e per poter insegnare questa materia.

In un numero ristretto di paesi, tra cui l’Italia, dove alcuni contenuti specifici di informatica vengono integrati nelle discipline obbligatorie di matematica, tecnologia o matematica e tecnologia, gli insegnanti specializzati in queste discipline sono responsabili dell’insegnamento dell’informatica.

A livello secondario superiore, lo studio dell’informatica diventa ancora più complesso e in quasi tutti i sistemi educativi europei sono principalmente gli insegnanti specialisti in informatica a insegnare tale disciplina. In alcuni paesi, soltanto gli insegnanti di informatica possono farlo, in altri paesi sono accettati anche insegnanti specialisti in discipline correlate. Questo è il caso di Spagna, Francia, Italia, dove l’informatica non viene soltanto insegnata come disciplina separata, perché alcuni risultati di apprendimento relativi all’informatica sono inclusi in altre discipline scolastiche.

Per quanto riguarda la formazione degli insegnanti specialisti in informatica delle scuole secondarie superiori, la maggior parte dei sistemi educativi offre varie opportunità per qualificarsi come insegnante di informatica: seguire programmi di formazione professionale iniziale, percorsi alternativi o possibilità di riqualificazione.

In quasi tutti i sistemi educativi, la qualifica di insegnante specialista in informatica si ottiene dopo la formazione iniziale degli insegnanti nell’ambito di un percorso ordinario. Tuttavia, numerosi sistemi educativi offrono anche programmi alternativi e/o di riqualificazione per coprire le necessità in aumento.

In Spagna, Francia, Svezia e Svizzera, gli insegnanti specializzati in informatica iniziano ad insegnare questa materia solo nell’istruzione secondaria superiore. In Italia, inoltre, gli insegnanti specialisti in informatica vengono qualificati a questo insegnamento solo dopo avere seguito una formazione professionale iniziale.

Il rapporto copre 37 Paesi europei (39 sistemi educativi) e si basa su dati tratti dalla normativa e da altri documenti ufficiali, raccolti dai membri della rete Eurydice (cioè i 27 Stati membri dell’UE più Albania, Bosnia-Erzegovina, Svizzera, Islanda, Liechtenstein, Montenegro, Macedonia del Nord, Norvegia, Serbia e Turchia). Le informazioni coprono il livello primaio e il livello secondario di istruzione, con riferimento all’anno scolastico 2020/2021.

Per consultare il rapporto in formato pdf Informatics education at school in Europe

 


Tag: Competenze disciplinari