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5 Ottobre 2023

Stipendi di insegnanti e capi di istituto in Europa: un’analisi in chiave comparata

Il rapporto Eurydice ci offre il consueto aggiornamento con dati quantitativi e qualitativi su retribuzioni e indennità di docenti e dirigenti scolatici nei sistemi educativi europei

di Simona Baggiani

In occasione della Giornata mondiale degli insegnanti, la rete Eurydice pubblica il suo rapporto annuale Teachers’ and School Heads’ Salaries and Allowances in Europe, 2021/2022. L’analisi comparativa offerta da questo rapporto è completata da schede nazionali, pubblicate a luglio scorso in formato open data, con informazioni dettagliate a livello di singolo paese, e raccolte congiuntamente dalle reti Eurydice e OCSE/NESLI.

Come è ormai noto, stipendi e prospettive di carriera degli insegnanti sono parte integrante delle politiche volte ad attrarre i candidati migliori e a garantire la loro permanenza nella professione. Ciò acquista un’importanza ancora più rilevante in un contesto che vede la maggior parte dei sistemi educativi europei soffrire di sempre più gravi carenze di docenti qualificati.

Il rapporto Eurydice offre un quadro comparativo a livello europeo sulle retribuzioni degli insegnanti e dei capi di istituto delle scuole pubbliche prescolari, primarie e secondarie generali in 39 sistemi educativi europei. I dati si riferiscono agli stipendi lordi annuali, che possono essere stipendi di base, definiti dalla normativa o da altri documenti di indirizzo, o effettivi (cioè quelli risultanti da una media ponderata delle retribuzioni effettive). L’anno di riferimento è l’anno scolastico 2021/22.

Venendo ora all’analisi dei principali risultati del rapporto, la prima cosa che salta all’occhio sono ancora le significative differenze tra i Paesi europei negli stipendi di base degli insegnanti all’inizio della loro carriera.

Gli stipendi lordi di base iniziali degli insegnanti in Europa possono variare, infatti, da circa 11.000 SPA a 59.000 SPA all’anno. Per facilitare la comparazione internazionale, nel rapporto gli stipendi sono espressi in standard di potere d’acquisto (SPA), ossia un’unità monetaria fittizia che elimina le differenze dei diversi livelli di prezzo tra i paesi.

Per quanto riguarda le differenze di stipendio degli insegnanti dei vari livelli di istruzione, in 10 paesi europei analizzati, tutti gli insegnanti neoassunti hanno lo stesso stipendio di base, indipendentemente dal livello in cui insegnano. Tuttavia, in media, gli insegnanti della scuola primaria tendono a guadagnare meno rispetto agli insegnanti della scuola secondaria superiore. Nella maggior parte dei Paesi, le differenze di stipendio tra i vari livelli di istruzione sono di fatto legate alle differenze nei requisiti minimi di qualifica richiesti per diventare insegnante. L’Italia, da questo punto di vista, risulta una delle poche eccezioni, poiché gli stipendi iniziali di base degli insegnanti del livello secondario sono più alti rispetto a quelli del primario, pur dovendo possedere tutti gli insegnanti un titolo di laurea magistrale, come titolo di accesso alla professione.

Anche il potenziale di aumento degli stipendi di base nel corso della carriera varia notevolmente. A seconda del Paese, infatti, gli stipendi iniziali possono aumentare durante la carriera di un insegnante da un minimo del 14% (in Albania) a un massimo del 143% (a Cipro). Il numero medio di anni necessari per raggiungere il massimo della retribuzione va dai 12 anni in Danimarca e nei Paesi Bassi ai 42 anni in Ungheria. In Irlanda, Cipro, Paesi Bassi e Polonia, lo stipendio iniziale degli insegnanti può aumentare di oltre il 60% nei primi 15 anni di servizio, e ancora di più negli anni successivi.

 

Figura 1a: Differenza percentuale tra gli stipendi di base iniziali degli insegnanti del livello secondario inferiore e i loro stipendi tra 10 e 15 anni di servizio, e al massimo della scala retributiva, a.s. 2021/2022

Come si può vedere nella figura sopra, anche in altri paesi, l’aumento percentuale totale è elevato ma è tuttavia necessaria una lunga anzianità di servizio per raggiungere il massimo della scala retributiva. In Portogallo, ad esempio, lo stipendio finale è più del doppio di quello iniziale ma gli insegnanti arrivano a percepirlo solo dopo 34 anni di servizio. In Francia, per fare ancora un altro esempio, gli stipendi iniziali sono aumentati a fine carriera più del 60%,ma solo dopo 35 anni di servizio.

 

Figura 1b: Approcci relativi all’importo e alla tempistica degli aumenti di stipendio degli insegnanti in rapporto all’anzianità di servizio, a. s. 2021/22

Ci sono poi paesi, e questo è anche il caso dell’Italia, in cui gli insegnanti hanno bisogno di una significativa anzianità di servizio per raggiungere aumenti di stipendio piuttosto modesti (meno del 60%). Nel nostro paese, infatti, gli stipendi iniziali degli insegnanti possono aumentare del 49% solo dopo 35 anni di servizio. Più o meno lo stesso accade in Spagna dove gli insegnanti raggiungono l’aumento massimo (poco più del 40%) dopo ben 39 anni di servizio.

Lo stipendio medio effettivo degli insegnanti è fortemente correlato al prodotto interno lordo (PIL) pro capite di un Paese (cioè più alto è il PIL pro capite, più alto è lo stipendio medio annuo). È superiore al PIL pro capite per gli insegnanti di tutti o della maggior parte dei livelli di istruzione in 13 sistemi educativi europei. È invece inferiore al PIL pro capite per gli insegnanti di tutti i livelli di istruzione in 10 Paesi (Estonia, Irlanda, Grecia, Lettonia, Ungheria, Polonia, Romania, Slovacchia, Svezia e Norvegia). In altri sette paesi, è inferiore in almeno un livello di istruzione (è il caso, per esempio, dello stipendio degli insegnanti della scuola dell’infanzia e della scuola primaria in Italia).

Infine, per quanto concerne i capi di istituto, in Europa, sono quasi sempre pagati su una scala retributiva diversa rispetto a quella degli insegnanti e i loro stipendi spesso aumentano in base alle dimensioni della scuola.

Lo stipendio minimo di base di un capo di istituto è più alto rispetto a quello degli insegnanti con 15 anni di esperienza nella maggioranza dei sistemi educativi europei (in 21 per la precisione). La differenza di stipendio è particolarmente elevata in Italia, dove i dirigenti scolastici guadagnano circa il doppio di un insegnante con 15 anni di servizio.

 

Per consultare e scaricare il rapporto in formato pdf: Teachers’ and School Heads’ Salaries and Allowances in Europe, 2021/2022

Le schede nazionali che illustrano i dati per singolo paese su stipendi e indennità di insegnanti e capi di istituto e i dati utilizzati per il rapporto comparativo sono disponibili in formato open data sul sito della rete Eurydice.


Tag: Personale dell'istruzione