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4 Ottobre 2019

Stipendi e indennità di insegnanti e capi di istituto in Europa

Come di consuetudine, la rete Eurydice celebra la Giornata mondiale degli insegnanti, fissata il 5 ottobre di ogni anno, con un nuovo rapporto dedicato agli stipendi dei docenti e dei capi di istituto in Europa.

di Simona Baggiani

Le conoscenze e le abilità degli insegnanti, la loro motivazione e la qualità della leadership scolastica sono tutti fattori essenziali per raggiungere risultati educativi di qualità. È quindi fondamentale reclutare gli insegnanti più qualificati, i più talentuosi e i più capaci di soddisfare le nuove richieste poste alla professione.

L’insegnamento è cambiato notevolmente negli ultimi anni. Non si tratta più di una professione basata sulla trasmissione di conoscenze. Sempre più si pone l’enfasi sulla facilitazione del processo di apprendimento: sostenere, co-creare conoscenze ed essere di supporto agli studenti nello sviluppo delle competenze chiave. Gli insegnanti devono essere in grado di utilizzare le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC), lavorare in gruppo, insegnare ai bambini provenienti da una varietà di contesti socio-economici e culturali, dialogare con le famiglie, facilitare l’inclusione dei bambini con bisogni educativi speciali e contribuire alla leadership e alla gestione della scuola.

La complessità e la varietà delle competenze richieste loro rappresentano una sfida per tutti i sistemi educativi: come attirare i laureati più qualificati verso questa professione e far sì poi che ci restino. La remunerazione è senz’altro un aspetto importante per rendere l’insegnamento una professione più attraente. Insieme ad altri fattori quali le condizioni di lavoro, le prospettive di carriera, le opportunità di sviluppo e il riconoscimento professionale, lo stipendio svolge un ruolo determinante nella motivazione alla professione. Politiche che vadano ad incidere sui guadagni e sulle prospettive di carriera di coloro che lavorano nel settore dell’istruzione dovrebbero essere pertanto parte integrante di strategie globali volte a migliorare l’attrattiva della professione docente, sia degli insegnanti in servizio che dei potenziali candidati.

Il rapporto di Eurydice, Teachers’ and School Heads’ Salaries and Allowances in Europe 2017/18, analizza gli stipendi degli insegnanti e dei capi di istituto nelle scuole pubbliche preprimarie, primarie e secondarie in 42 sistemi educativi europei nel 2017/18. Mostra anche le principali variazioni degli stipendi tabellari negli ultimi tre anni e confronta gli stipendi medi effettivi degli insegnanti (comprese le indennità e altre remunerazioni aggiuntive) con il PIL pro capite e con i guadagni medi di altri laureati in ciascun paese. Il rapporto include schede nazionali con informazioni dettagliate sugli stipendi, le indennità e altre remunerazioni aggiuntive per insegnanti e capi di istituto.

Tra i principali risultati emersi dal rapporto si evidenziano i seguenti:

  • un generale aumento, nel 2017/18, degli stipendi tabellari degli insegnanti, normalmente dovuto all’adeguamento all’inflazione o al costo della vita. In particolare, in Bulgaria, Repubblica ceca, Estonia, Lituania, Paesi Bassi, Romania e Slovacchia, sono state attuate riforme che hanno avuto un impatto positivo significativo sui livelli salariali degli insegnanti. La contrattazione collettiva ha inoltre comportato significativi aumenti degli stipendi dei docenti in Danimarca, Malta, Svezia e Islanda.
  • Dal 2014/15 al 2017/18, gli stipendi degli insegnanti neoassunti adeguati all’inflazione sono aumentati del 4% o più nella maggior parte dei paesi. L’aumento è stato particolarmente elevato in Bulgaria, Repubblica ceca, Estonia, Irlanda, Lettonia, Romania, Slovacchia, Svezia e Islanda.
  • Gli stipendi degli insegnanti principianti aumentano in media di circa il 50% durante la loro carriera, ma la percentuale di aumento e i tempi variano significativamente tra i paesi europei. Mentre in alcuni paesi, gli insegnanti di solito raggiungono il livello più alto di stipendio prima di completare 20 anni di servizio, in altri sistemi educativi, potrebbero essere necessari 35 anni (in Italia per esempio) o anche più (vd figura in basso).
  • La retribuzione media effettiva degli insegnanti (comprese eventuali indennità o altre remunerazioni supplementari) è simile o superiore al PIL pro capite nella maggior parte dei sistemi educativi.
  • In Belgio (Comunità tedesca), Irlanda, Italia, Ungheria, Romania e Regno Unito ci sono le più ampie differenze negli stipendi tabellari tra insegnanti e capi di istituto.

Per consultare la versione integrale del rapporto Teachers’ and School Heads’ Salaries and Allowances in Europe 2017/18


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